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Sten·Lex

Sten Lex realizzano il primo stencil in strada a Roma dal 2001.
In quel periodo, in Italia, la tecnica dello stencil era poco utilizzata in strada come forma d’arte, per questo motivo Sten Lex sono considerati tra i principali diffusori dello “Stencil Graffiti” italiani.
Il duo è noto in ambito internazionale per aver introdotto, a partire dal 2002, l’utilizzo della mezzatinta nello stencil. L’elaborazione grafica, da loro chiamata Hole School, consiste nel ritagliare un’immagine composta di punti o linee: un ritratto appare così realistico da lontano, astratto da vicino.
In un primo periodo la loro ricerca artistica si ispira sia ad incisori classici, quali Dorè e Piranesi, che ad artisti contemporanei come Warhol che ha usato la serigrafia come medium principale nei suoi lavori. I soggetti delle loro opere sono personaggi anonimi, da loro stessi fotografati o riscoperti in vecchi archivi fotografici, dipinti a stencil in bianco e nero e frutto di una ricerca sul ritratto fotografico occidentale dagli anni ’60 fino ad oggi.
Dal 2006 al 2008, organizzano, assieme a Lucamaleonte, tre edizioni dell’International Poster Art, attaccando sui muri di Esc, atelier occupato di Roma, centinaia di poster provenienti da tutto il mondo. Nel 2008, Banksy li invita a partecipare al Cans Festival a Londra assieme ad un gruppo di artisti specializzati nello “Stencil Graffiti”.
A partire dal 2010, Sten Lex realizzano stencil ritagliati su carta ed incollati sui muri. Dopo aver usato per anni come media sia lo stencil che il poster, il duo crea un processo che chiama Stencil Poster. Il processo consiste nell’affissione in strada di un manifesto, un poster composto di linee o punti; il poster viene ritagliato a mano sul muro stesso sul quale è applicato; la matrice di carta, una volta ritagliata, viene dipinta di nero e infine distrutta per dare spazio all’opera finale. Il concetto alla base di questo processo è che gli agenti atmosferici, come la pioggia e il vento, distruggano lentamente nel tempo la matrice svelando l’opera finale man mano che la matrice si dissolve. Il significato essenziale dello “stencil" che viene considerato una tecnica per riprodurre una stessa immagine più volte, viene così portato al paradosso in quanto distruggendo la matrice, parte anch’essa dell’opera, viene meno la sua riproducibilità.
Nel 2008 e nel 2010 hanno partecipato al Nuart Festival assieme ad altri artisti tra i quali Blek le Rat, Nick Walker, Dolk, D-Face, Chris Stain, Blu, Ericailcane, Vhils e Roa.
A partire dal 2010 realizzano una serie di ritratti di persone anonime su facciate di palazzi, come a Stavanger, Køge, Baltimora, Atlanta, Poznan e Katowice.
Nel 2012 realizzano una facciata esterna all’interno del Museo Macro di Roma sotto la direzione di Pietromarchi e nello stesso anno espongono i loro lavori alla Danysz Gallery di Parigi.
Nel 2013 espongono in un solo show alla Danysz Gallery di Shanghai. A partire da quest’ultima mostra, il duo inizia a lavorare su forme astratte riprendendo sia la tecnica che la struttura composta da linee che aveva caratterizzato gran parte dei ritratti precedenti. Il primo lavoro in grande scala di questa serie astratta è stato realizzato sul Palazzo dell’Economia di Bari nel 2013 per la galleria Doppelgaenger. Sempre nel 2013 partecipano all’Outdoor Festival di Roma con l’opera “Paesaggio Industriale” e al festival City Leaks di Cologne con un altro “Paesaggio Industriale”.
Nel 2014, l’Istituto di Cultura Italiano li chiama per realizzare una facciata a Shanghai. Il muro, dal titolo “Vulcano”, ricopre 8 piani di superficie e segna l’inizio di un muovo percorso per il duo. Nel 2014 dipingono “Arazzo” al Foro Italico di Roma sotto la curatela di Pietromarchi e Alicata.
Le nuove opere astratte vengono esposte in occasione di mostre collettive in musei di arte contemporanea come il Maco di Oaxaca in Messico, la Caixa Cultural di San Paolo in Brasile e il Cafa Museum in Beijing. Nel 2015 il duo inaugura un solo show alla Wunderkammern Gallery di Roma e uno alla Celaya Brothers Gallery di Città del Messico. In entrambe le mostre oltre ai paesaggi astratti vengono esposte per la prima volta le “Matrici” di carta installate tra due vetri. Alcune delle opere in mostra nel 2015 vengono riproposte in grande scala su delle pareti di Roma, Stazione Ostiense – “Paesaggio Urbano VIII” – e Città del Messico nel quartiere Roma – “Paesaggio urbano IV”. Il 2015 è anche l’anno in cui il duo è chiamato a realizzare opere murali permanenti di grandi dimensioni quali “Nevicata” a Madrid, “Notturno” a Porto e “Paesaggio Urbano V” ad Arezzo.
Nel 2016 Sten Lex partecipano al Festival Bukruk a Bankok dipingendo un murale astratto, dal titolo “The Storm” e curano il progetto “Stazioni d’Artista” realizzando la facciata esterna alla Stazione Ostiense di Roma con l’opera “Paesaggio Urbano V”. L’opera del duo, dal titolo “Accordion”, risalente ad Agosto 2016, si estende su una superficie di 1000 metri quadri nella città di Austin in Texas. Alla fine del 2016 il duo decide di partire per la Sicilia e realizza opere in diverse città (Catania, Ragusa, Castrofilippo, Favara e Gibellina) per il progetto Triscele creato assieme a Moneyless e Martina Merlini. L’opera di Gibellina è la più rappresentativa del viaggio. Frutto dell’esperienza vissuta sul territorio e influenzata dai grandi artisti del passato che hanno lasciato il segno a Gibellina (Burri, Accardi, Consagra), l’opera di piazza Joseph Beuys fa da ingresso al teatro incompiuto di Pietro Consagra e viene intitolata “Confini”.
Nel 2017 l’Università di Monterrey, Mx, invita Sten Lex a far parte del progetto di arte pubblica Districto Tec e gli commissiona l’Auditorium Luis Elizondo. L’opera, Paesaggio Urbano IX” realizzata con la tecnica dello Stencil Poster, copre una superficie di 4000 metri quadrati.
Del 2018 è la mostra collettiva dal titolo “Abstracta” a cura di Raffaella Bozzini, Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta. La mostra include i maggiori esponenti dell’Astrattismo italiano: dai precursori futuristi fino ai più recenti protagonisti di arte urbana. Nello stesso anno il comune di Saint-Gervais, (Monte Bianco), li invita a realizzare un’opera, “Senza Titolo” sulla parete esterna del garage di ingresso alla città.
Nel 2019 il duo partecipa a mostre collettive a Monaco e Basilea ed inaugura nella sede milanese della galleria Wunderkammer la mostra personale dal titolo “Confini”. La mostra include una serie di cartografie in bianco e nero che rimandano a paesaggi immaginari, tra realismo ed astrazione, tra realtà e fantasia. Nel maggio del 2019 partecipano al Palma Festival a Caen e realizzano l’opera dal titolo “Screen” mentre a settembre è il comune di Rennes ad ospitarli, in occasione della Biennale di Arte Urbana. A Rennes, dipingono il muro adiacente al Centre Culturel Colombier, intitolando l’opera “Abstract Landscape”.
Nel gennaio 2020, il duo vince il bando del comune di Bauladu (OR) per la riqualificazione della Biblioteca Comunale Emilio Lussu e realizza una nuova serie di “Arazzi” che prendono ispirazione dalla tradizione della tessitura e degli intrecci tipici dei tappeti sardi e una mappa, ispirata alle mappe immaginarie, intitolata “Confini”.
Nel settembre del 2020 Sten Lex inaugurano la loro prima mostra personale in un museo, dal titolo “Rinascita” alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dipingendo anche una serie di opere all’interno del chiostro tra le quali: “Screen”, “Mare” e “Paesaggio Urbano”.
A Milano, via Padova, realizzano due opere su due facciate all’interno del parco Mosso, “Paesaggio Industriale” e “Screen”.
Nel 2021 realizzano “Screen V” su una facciata all’ingresso di Antrodoco.
Nel 2022 un “Confini XVI” nella piazza comunale di Calcata e “Paesaggio Industriale XVIII” su un palazzo di nuova costruzione a Salerno.
Nel 2023 esporranno le nuove opere della serie “Mirror” al Palazzo delle Esposizioni di Lucca.